martedì 18 settembre 2012

DARK KNIGHT RISES

ALLA FINE L'HO VISTO!!! DUE VOLTE DI FILA...
 
Che dire di un film perfetto!?!?
Sinceramente, ho avuto un orgasmo, anzi due.
Premetto che da qui in poi partono SPOILER, per chi ancora non l'avesse visto.
Ho sentito in negozio molti pareri contrastanti riguardo questo ultimo film della trilogia di Nolan, lasciate che vi spieghi la grandezza di questo film con la mia solita mini-recensione-fatta-male.
Per gli amanti di Batman questo dovrebbe essere il film definitivo, Nolan ha saputo condensare le quattro saghe fumettistiche più belle della storia del Cavaliere Oscuro in poco meno di tre ore: La nascita del Demone, No Man's Land, Knightfall e Batman RIP (se non le avete ancora lette, fatelo, per voi...).
Chi, come me, ha letto tutto e di più dell'eroe della DC Comics, sarà rimasto molto colpito dalla caratterizzazione dei personaggi, già lo si notava nei due film precedenti, ma in questo fanno il botto!!!
Gordon è impeccabile, il poliziotto giusto, corretto, che non si spezza, eroico, determinato, ma schifosamente umano.
Alfred non lascia spazio a nessuna congettura, si capisce chiaramente, come successe fumettisticamente in Batman RIP, che è lui il "padre" di Bruce, quello che lo ha amato, che lo ha cresciuto, che ne ha visto la disfatta. Mi è stato difficile, durante la proiezione, non ripensare a quelle scene del fumetto in cui Bruce, ormai allo stremo delle forze, trova conforto nell'unico indistruttibile pilastro della propria vita, in quella persona che costantemente lo ha appoggiato, nel bene e nel male, anche quando lui gli ha voltato le spalle; l'unica persona che Bruce, alla fine di Batman RIP, chiama padre.
Bane è perfetto, mi è piaciuta molto la scelta di non usare la maschera da lottatore messicano come nel fumetto, rendendolo più realistico, come anche la scelta di non nominare mai il Venom (la droga che Bane usa nel fumetto), lasciando però intendere allo spettatore che non ha davanti un uomo comune, bensì un rullo compressore, che spacca muri, carotidi e schiene a mani nude.
Talia...LOVE!!! La amo nel fumetto e l'ho amata nel film, piccolo particolare: sarò bravo io, ma ho capito subito che era lei...basta fare un po' di mente locale sul fumetto. E' la seconda donna, per importanza, nella vita di Bruce, ci finisce a letto una notte e basta, la scena del risveglio è uguale o quasi a quella del fumetto e lei ha una cicatrice!?!? DAI!!! A CHI VUOI FARLA, NOLAN!?!?
Blake (Drake, Tim Drake, è lui, è troppo evidente) è un ottimo personaggio e adoro il fatto che Nolan non abbia optato per l'inserimento del fottutissimo Dick Grayson, creando comunque un "Robin" degno di nota.
 Selina Kyle/Catwoman è la versione della Gatta che più, a mio parere, si avvicina a quella del fumetto degli ultimi anni. Simpatica l'idea di dotarla dell'umorismo che la contradistingue nel fumetto e stupende le due/tre scenette in cui lei prende in giro il protagonista.
In molti mi hanno fatto l'appunto che il film, soprattutto nel finale, è troppo veloce e troppo caotico, che salta da una scena all'altra senza lasciare il tempo allo spettatore di capire cosa succede, ma al contrario io ho trovato quasta soluzione stilisticamente perfetta. E' come stessi leggendo il fumetto, Nolan usa perfettamente le tempistiche cartacee. In pratica, se voi foste alla lettura del fumetto, le azioni del finale sarebbero in simultanea e voi vedreste le vignette che si susseguono senza sosta, prima Batman tira una sventola, poi Gordon sale sul camion, in contemporanea Bane blocca il pugno di Batman e Blake parla col poliziotto sul ponte...ecco la grandezza di Nolan, tramutare la tipica tempistica cinematografica in cartacea.
Ok, finisco col dire che se il buon Chris volesse fare un'altra trilogia, ben venga, anzi deve farla...magari con Blake nei panni di Nightwing.



domenica 2 settembre 2012

BLAME, AVVENTURA NEL CYBERDUNGEON


Buongiorno a tutti ed eccovi alla nuova recensione di Taku.
(YAY!)



Oggi voglio parlarvi di Blame, di Tsutomu Nihei, gran bel manga...
Se prima vi date una martellata in testa dimenticandovi così di ogni intenzione di seguire una qualsivogia "trama".
Scherzi a parte, Blame è un bel manga ma non aspettatevi di capire ciò che avete di fronte; diciamo che più che per la storia, Blame merita per l'impatto visivo, le architetture futuriste e alienanti di Nihei sono uno spettacolo per tutti gli amanti del cyberpunk, una serie infinita di cunicoli, gallerie, atri e quant'altro vi immergeranno in un mondo cupo e desolato, oscuro e soffocante, dove non c'è spazio per il genere umano.





La trama tratta di Killy, un ragazzo, apparentemente umano (ma sin dalle primissime pagine si intende che, come tutti gli abitanti di quel mondo, è tutt'altro, date le sue capacità rigenerative, poter sopravvivere centinaia di anni in un ascensore in discesa senza mangiare, ecc...), che vaga tra i vari piani del "dungeon" che sembrano non avere mai fine, alla ricerca dei misteriosi "geni per i terminali di rete" armato solo di una pistola detta "irradiatore gravitronico"; un'arma potentissima in grado di aprire voragini tra i vari piani del labirinto cibernetico. Durante la sua ricerca è osteggiato dalle safeguard, esseri meccanici posti a difesa della Net Sphere, una sorta di "bot" costantemente a caccia di chi cerca di introdursi illegalmente nella rete; e dagli esseri di silicio, altre creature che sembrano uscite direttamente da Hellraiser, che cercano di introdursi nella rete ad ogni costo.
Durante il suo viaggio tra i vari piani Killy incontrerà altri personaggi che lo aiuteranno nella sua ricerca; tra tutti, la scienziata Cibo, compagna di Killy per buona parte del suo viaggio.

Nonostante comunque la validità dell'opera, con i dialoghi ridotti all'osso (che nell'edizione italiana sono stati gentilmente pasticciati per dare un senso a quei pochi balloon tra un piano che esplode e l'altro) e una trama a tratti confusa, Blame è un manga dai gusti ricercati e incontrerà più il gusto di un pubblico di nicchia, se cercate un manga d'intrattenimento forse vi conviene guardare altrove.
Complice dell'astrusità dell'opera è il "mondo" in cui Nihei ambienta quasi tutte le sue opere: apparentemente infatti l'autore colloca Blame nello stesso universo di Abara e Knights of Sidonia e altre sue serie, in quanto in tutti questi manga ci sono degli elementi ricorrenti; ma ciò non ci aiuta molto a risovere i vari arcani della serie, pobabilmente perchè Nihei ha in serbo molte altre storie con cui riempire i buchi temporali tra un'opera e l'altra.
(...Si spera!).


Nel 2002 è stata realizzata una serie di 6 OAV di durata di pochi minuti ciascuno che riprendono le scene "chiave" della storia; una sorta di bignami in formato animato; ma anche qui ci troviamo di fronte ad una "narrazione" (hahaha) parecchio criptica e il principale motivo per guardarli è l'impatto grafico (realizzato magistralmente).
Vi posto il link del primo OAV della serie, il resto lo trovate sub ita (hahahaha) su youtube -libera da diritti in quanto non ancora uscita in Italia-
http://www.youtube.com/watch?v=9h8P0u5zdno



In conclusione: Blame è un'opera visionaria, che merita moltissimo per i disegni e l'inventiva, con una trama onirica sospesa tra sogno e realtà (virtuale) che a tratti diverrà un agghiacciante incubo cyberpunk...


(Ma quindi, i personaggi del mondo di Blame, sognano pecore elettriche?
non lo so, ma se la risposta è si devono fare una paura fottuta!)





Autore: Tsutomu Nihei
Edito da: Planet Manga
Prezzo: 12,90€
Pagine: 424
Volumi: 5 (serie conclusa)
Reperibilità: 3,5/5

Voto sull'opera: 3,5/5


P.s. alcune malelingue insinuavano che il mio post settimanale non sarebbe stato fatto per tempo, invece, eccolo puntual--- entro tempo massimo! (N:3 - T:2)